Palazzo Barberini a Roma dal 18 maggio 2018 ha aperto finalmente nuovi spazi espositivi: 11 sale al piano nobile prima adibito a circolo ufficiali dell’esercito con 750 mq in più per accogliere i capolavori di Caravaggio, Raffaello, Guido Reni, Lotto, Guercino, ecc. Queste sale restaurate fanno parte dell’ala sud dell’edificio che affaccia sui giardini ed è chiamata Appartamento nuovo. Troviamo l’Appartamento d’inverno di Sua Eminenza, la Sala del Trono, la Sala dei Paesaggi, la Cappellina, la Sala delle Cineserie, la Sala Ovale progettata dal Bernini, il Salone Pietro da Cortona e altre sale.
Cenni storici
Nel Rinascimento al posto di Palazzo Braberini c’era Villa Sforza che poi fu rimaneggiata dal Maderno, dal Bernini e dal Borromini assumendo l’aspetto che ha adesso. Si sviluppa su tre piani ed è proprietà dello stato che ne ha fatto una delle sedi della Galleria di Arte Antica, l’altra è a Palazzo Corsini. I Barberini erano una famiglia toscana che in origine si chiamava Tafani ma dato che non era un bel cognome fu trasformato in Barberini perché originari di Barberino Val d’Elsa. Essendo cambiato il cognome cambiò pure lo stemma e i tafani furono sostituiti dalle più gradevoli api. L’esponente di maggior spicco della famiglia è Urbano VIII ed è a lui che si deve la realizzazione di questo edificio.
Le sale
Tra i quadri più importanti ospitati nel palazzo Barberini a Roma è la Fornarina di Raffaello. Ma chi era la Fornarina? Forse l’amante più importante di Raffaello, la figlia di un fornaio di Siena che aveva un forno a Trastevere, e il quadro l’aveva realizzato per se e non per venderlo. La fascia dorata sul braccio è la firma di Raffaello e altro piccolo particolare è che la figlia del fornaio si chiamava Margherita e sul suo copricapo c’è una perla, in latino appunto margarita.
Nell’appartamento d’estate è custodita un’altra opera molto famosa: è il ritratto di Enrico VIII di Hans Holbein. Poi c’è il mio preferito: Caravaggio con Narciso, Giuditta e Oloferne e San Francesco. Ma il fulcro del palazzo è una sala enorme di 400mq con una volta che raggiunge i 17 metri ed affrescata da Pietro da Cortona con più di cento figure con le quali descrive tutto il potere di papa Urbano VIII e al centro vi sono le tre api simbolo dei Barberini. Poi l’appartamento di Costanza Barberini e il marito Giulio Cesare Sciarra, con la camera da letto e baldacchino, con cappellina privata e sala della musica.
Inoltre è possibile mettere a confronto i due grandi artisti quali Bernini e Borromini. Infatti in entrata il pubblico sale la scala angolare del Bernini e in uscita, scende quella elicoidale del Borromini. Il Palazzo Barberini l’ho visitato più di una volta, perché c’è una certa rotazione delle opere e perché periodicamente vengono ospitate delle mostre, e devo dire che ne è sempre valsa la pena.
Tieni conto che con un unico biglietto puoi visitare sia Palazzo Corsini che Palazzo Barberini e dura 10 giorni. Le prenotazioni sono obbligatorie solo per i gruppi dunque se non fai parte di un gruppo ti conviene acquistare direttamente sul posto. Tutte le info le trovi a questo link.
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